Il KGB gioca a scacchi è un libro unico nel suo genere. Per la prima volta ci apre alcune delle pagine più segrete della storia degli scacchi.

Le battaglie di cui leggerete in questo libro non sono tra maestri di scacchi seduti alla scacchiera, ma tra la potente polizia segreta sovietica, nota come KGB, da un lato, e diversi individui coraggiosi, dall'altro.

I loro nomi sono famosi nel mondo degli scacchi: Viktor Kortschnoi, Boris Spasski, Boris Gulko e Garry Kasparov divennero oggetto di continue pressioni, ricatti e persecuzioni in URSS. Le loro vittorie alla scacchiera sono state ottenute nonostante questa vittimizzazione.

A differenza di altri libri, questa storia ha due prospettive. La vittima e il persecutore, il braccato e il cacciatore, descrivono con le loro parole gli stessi eventi. Una parte è rappresentata dai famosi scacchisti russi Viktor Kortschnoi e Boris Gulko.

Per molti anni hanno combattuto contro un sistema potente e alla fine hanno trionfato. L'Unione Sovietica è crollata e loro hanno ottenuto ciò per cui lottavano: la libertà.

L'ex tenente colonnello del KGB Vladimir Popov, che ha lasciato la Russia nel 1996 e ora vive in Canada, era uno di quelli che aveva lavorato tutta la vita per il KGB ed era responsabile del settore sportivo dell'URSS.

Solo ora, per la prima volta, ha deciso di raccontare al lettore la sua storia del coinvolgimento del KGB nello sport sovietico. Questo è il suo primo libro e non solo è pieno di sensazioni, ma osa anche fare i nomi di agenti segreti del KGB precedentemente conosciuti solo come famosi maestri di scacchi, sportivi o funzionari sportivi.

Solo pochi anni fa un libro come questo sarebbe stato inimmaginabile. Leggete questo libro. Non parla solo di scacchi. Parla della gloriosa vittoria dei grandi maestri di scacchi sulle forze dell'oscurità.

Recensioni Marshtower Chess:
Uno studio avvincente sulla paura, la paranoia e la lotta dell'individuo contro il potente sistema. La mia unica lamentela è che non ce ne siano di più, perché è una lettura compulsiva".

Arne Moll, ChessVibes:
"Il libro, e in particolare il lungo capitolo scritto da Gulko, mi ha fatto una profonda impressione di cui mi sto ancora riprendendo (...) Dovreste leggere questo libro (...) Una testimonianza ispiratrice di speranza, coraggio e sopravvivenza umana".

John Elburg's Chess Reviews:
"Scioccante!"

Richard Vedder, SchakersInfo:
"Macchinazioni, vessazioni, storie emozionanti. Questo libro è indispensabile per chi ama la storia degli scacchi".

David Surratt, ChessVille:
"Il libro serve a confermare molto di ciò che tanti hanno sussurrato e scritto nel corso degli anni".